venerdì 5 agosto 2016

MARIO MARTONE: Conferito il Premio Annibale Ruccello ultimo spettacolo con FEDRA DIRITTO ALL ’AMORE


Domenica 7 agosto, sul sagrato della Chiesa Madre verrà consegnato il Premio Annibale Ruccello a Mario Martone.
Mario Martone
la signora Ruccello con Mario Martone
Pina Ruccello, Mario Martone, Cecilia Donadio
 
Mario Martone, Cecilia Donadio e il sindaco Michele De Lucia
 
Domenica 7 luglio, con la premiazione di Martone,
si conclude la XIII edizione del Positano Teatro Festival ... 
 Ovviamente queste foto sono tutte d'archivio .....
 
 IERI SERA nella piazzetta della Chiesa Nuova  
Martone viene premiato
 
 
 
 
 
 
Dopo la premiazione  l'ultimo spettacolo ... si conclude con un importante appuntamento col teatro di prosa contemporaneo: l’attrice Galatea Ranzi (“La Grande Bellezza”) sarà protagonista di:

FEDRA  DIRITTO  ALL ’AMORE  testo originale di Eva Cantarella
consulenza drammaturgia e testi greci Marco Avogadro
musiche Andrea Nicolini, luci Liliana Iadeluca
editor video ed immagini Angela Di Tomaso, creazione oggetti di scena Paola Ratto la canzone finale è di Carmen Consoli per la regia e immagini Consuelo Barilari

 Lo spettacolo “Fedra Diritto all’amore”  è una produzione del Festival dell’Eccellenza al Femminile – Compagnia Schegge del Mediterraneo con la regia di Consuelo Basilari e il testo originale di Eva Cantarella scritto appositamente per l’edizione 2013 del Festival dell’Eccellenza al Femminile di Genova. A interpretare il ruolo di Fedra è la straordinaria Galatea Ranzi (Premio Ubu e Premio Eleonora Duse).
 La Nuova Fedra nella trasfigurazione della morte diventa simbolo della libertà e paladina del Diritto universale all’Amore. Ella nasce dal cambiamento, ovvero dalle ceneri della Fedra prigioniera della classicità. Il risultato è un’operazione molto attuale. Nel tentativo di visualizzare emotivamente l’interiorità dell’eroina tragica di Euripide, si raccolgono i retaggi della più moderna visione poetica della classicità. La tecnica delle proiezioni e del multimediale supporta la drammaturgia del testo classico con un nuovo livello di linguaggio che si intreccia e si compenetra con la parola.(Consuelo Barilari)

Fedra è la moglie in seconde nozze di Teseo, reggente di Atene, che, in prime nozze ,ha avuto un figlio, Ippolito. Il giovane, che vive lontano dalla famiglia, quando ritorna a casa richiamato dal padre, incontra per la prima volta la matrigna, scatenando in lei una violenta passione. L’amore per Ippolito, bellissimo, giovane e “selvaggio” nella sua caparbietà e passione per la vita, travolge Fedra fino al suicidio e porta il giovane alla morte. […] figure solo a metà conosciute, per metà sempre straniere, significati afferrati solo un istante, e presto svaniti […]. Ma in chi legge risuona d’un tratto un tempo diverso, un timbro cultuale e religioso, attraverso cui affiora la memoria di un simbolismo già antico quando venne raccolto dal poeta tragico.

Galatea Ranzi è l’interprete di Fedra “la luminosa” (questo è il significato del nome), la nuova Fedra, consapevole anche se tormentata, ribelle e determinata nella trasgressione, pronta a sfidare nella ricerca della libertà la condanna morale della famiglia e della società, capace di rompere gli schemi e l'ordine della cultura patriarcale antica. Non c'è predestinazione divina né maledizione genetica in questa nuova Fedra; passione e intelligenza la spingono a trasgredire; il cambiamento è l'esigenza a cui lei risponde con il proprio istinto: bellissima e misteriosa, amata e rispettata, Fedra muore suicidandosi con il veleno, e in questo modo rivendica la libertà di amare e diventa paladina dei diritti e della libertà della donne.

La scrittura qui si fonde con una messa in scena moderna e multimediale che fa riferimento visivo all’atmosfera “noir” del cinema di A. Hitchcock. Qui l’eroina di Euripide è posta in una “altra” dimensione che si ispira al glamour degli anni sessanta. La messa in scena gioca drammaturgicamente sull’impatto e il coinvolgimento emotivo attraverso la costruzione del processo d’identificazione dello spettatore, con l’uso delle proiezioni video, graphic emotion e cinematografiche che inducono i meccanismi della suspense, esaltando la forza drammatica e misteriosa della vicenda umana di Fedra. Lo spettacolo si ispira agli scenari del film Phedra che Jules Dassin, negli anni ’50 assistente alla regia dello stesso Hitchcoock, girò nel 1961 con l’attrice Melina Mercuri, e Anthony Perkins nel ruolo di Ippolito.

Lo spettacolo rompe lo schema temporale della storia che tutti conosciamo; la scena si apre quando il fatto è già avvenuto proprio con l’elaborazione di una sequenza cinematografica presa dal film di Dassin: l’incidente di macchina in cui Ippolito muore scomparendo tra i flutti del mare “.

 L' ingresso e gratuito – per  Info e prenotazioni tel.al : 089.8122535 (9,30-12,30)

 

 

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