mercoledì 30 dicembre 2009

"Da Paestum a Salerno alla Costiera Amalfitana"

Matilde Romito illustra la foto di Positano del fotografo Giorgio Sommer del 1875

"Da Paestum a Salerno alla Costiera Amalfitana"
Si è inaugurata ieri sera nel Museo del Viaggio di Positano , in presenza del sindaco Domenico Marrone, Matilde Romito e il porf. Maurizio Apicella la mostra fotografica "Da Paestum a Salerno alla Costiera Amalfitana" realizzata da Matilde Romito e dal collezionista prof. Maurizio Apicella con le foto dei fotografi francesi in viaggio per la Costa di Amalfi nella metà del 1800.

Maurizio Apicella, Matilde Romito e Domenico Marrone

Una sessantina di foto 60x70 e due di mt 1,60x 2 dei fotografi o meglio fotoreporters Giorgio Sommer (Positano-1875); Gustave Eugene Chauourier con vedute di Paestum e panoramiche del porto di Salerno; Alinari; Gustave De Beaucorps, Eugene Le Dien con una foto realizzata ne 1853 del Duomo di Amalfi prima del suo crollo.Paul Jeuffrain 1852 con marine, vedute di Salerno e la Cattedrale, l'immancabile affascinante Paestum, Atrani ed Amalfi.
Matilde Romito e una marina di Firmin Eugene Le Dien del 1853. Autore di stupende foto di uliveti e la valle dei Mulini di Amalfi

Le fotografie in esposizione sono di grande valore storico perchè sono le più antiche immagini dedicate a Salerno e alla Costa d’Amalfi . Queste provengono , in gran parte, dalle collezioni della Société Française de Photographie e della Bibliothèque national de France.
All’inizio dell’Ottocento Napoli è la più elegante città italiana. La sua mondanità è cresciuta grazie all’incremento turistico prodotto dalla scoperta di Ercolano, Pompei e dalla riscoperta di Paestum, che aveva fatto della città partenopea una tappa obbligata di quasi tutti i viaggiatori che giungevano in Italia. Ma la decisione di spingersi a sud di Napoli rimane ancora un evento raro per quegli anni.
L’obiettivo fotografico scopre Salerno e la Costa d’Amalfi nel 1852. In particolare per quest’ultima, la grande difficoltà ad arrivarvi via terra o a raggiungerla via mare con un‘attrezzatura ingombrante e delicata, hanno probabilmente rimandato l’appuntamento. L’attesa è stata però ripagata dalla qualità e dal numero delle immagini realizzate con una tecnica fotografica poco diffusa, la calotipia, dal francese Paul Jeuffrain, ufficiale di marina in gioventù e negoziante di tessuti di lana per tradizione familiare e, pochi mesi più tardi, da una magnifica serie di stampe da negativi su “papier ciré sec”, dal talentuoso Firmin Eugène Le Dien, il più celebre degli allievi di Gustave Le Gray.

Le immagini prodotte, alcune di grandissima qualità, legano paesaggio e ricerca archeologica e sono realizzate utilizzando spesso temi colti, ereditati dalla tradizione pittorica ed incisoria. Un’iconografia inconsueta e lontana dalla produzione seriale e massificata che appena trent’anni più tardi invaderà il mercato.
Sulle orme di Jeuffrain, altri francesi scelgono di raggiungere questo lembo di Costa, o vi arrivano casualmente nel corso dei loro viaggi nel Mediterraneo, come l’aristocratico Gustave de Beaucorps. Passeranno pochi anni e per le loro campagne fotografiche, arriveranno i primi professionisti come Alphonse Bernoud, Gustave Eugéne Chauffourier e Robert Rive. Molti altri purtroppo, sono rimasti anonimi e solo le immagini arrivate sino a noi testimoniano il loro passaggio.
Una mostra da non perdere, preziosa testimonianza dei nostri Luoghi agli albori della fotografia
Il Duomo di Amalfi fotografato nel 1853 dal fotografo francese Firmin Eugene Le Dien prima del suo crollo. Il duomo fu ricostruito dieci anni dopo.




Orari della mostra dal 30/12 al 19/01:
dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 19.00

1 commento:

Anonimo ha detto...

massimo chi è quella bella ragazza fotografata di spalle? Complimenti.. ne hai reso la sensualità